Alla Luna piaceva sin dalla notte dei tempi quando era piena specchiarsi nel mare, non per vanità come qualcuno raccontava, ma per seminare la sua luce.
Con frammenti dorati dipingeva sulla superficie dell'acqua per gli uomini una strada che dalla riva portava verso l'orizzonte, per ricordare loro una volta al mese qual era il loro posto sulla Terra e la direzione verso la quale erano chiamati.
Perdevano infatti facilmente l'orientamento, gli uomini, distratti dalle cose del mondo si allontanavano da ciò che è immutabile.
In certe notti estive di plenilunio la strada luminosissima attirava le persone sulla spiaggia e in molti restavano a contemplarla.
Qualcuno metteva i piedi in acqua, quasi a voler intraprendere subito quel cammino, qualcuno si immergeva nudo, c'era chi si prendeva per mano e, sentendo quell'antico senso di sacro che prescinde da qualsiasi religione, improvvisava un canto.
C'era anche chi si inchinava, per chiedere qualcosa che non aveva ancora osato permettersi, o per rimettere nelle mani di qualcosa di più grande un dolore che appesantiva l'Anima.
Solo allora la Luna riusciva davvero a specchiarsi, perché solo attraverso gli occhi degli uomini poteva vedere la propria vera Bellezza.
©Silvia Bennardo 2021
(riproduzione ammessa citando l'autore)
Luna nel Blu - mosaico in vetro con luce -