Trascinati dal nastro trasportatore della routine quotidiana piena di compiti da eseguire sul piano orizzontale dell'esistenza, non sapendo né dove né quando molti esseri umani semplicemente si erano allontanati dalla magia del Natale, circondati da tanti Scrooge che pensavano solo a guadagnare e da Grinch insofferenti verso le luci e l'atmosfera di festa.
Così avevano imparato a fare l'indispensabile richiesto, impacchettando regali e sistemando in casa ogni anno un albero addobbato con frutti finti, senza ricordare che l'abete sempreverde onorava interiormente l'albero degli Antenati, i cui abbondanti doni dormivano in attesa di essere trovati nella caccia al tesoro dell'esistenza.
Da bambini era ancora Gesù Bambino che portava i regali e prima di andare a dormire gli si lasciava del latte e qualche biscotto; col tempo questa offerta rituale non era più stata preparata e così i pacchetti avevano iniziato ad essere portati da mamma e papà, e infine addirittura scelti o comprati da sé.
Il bambino divino da allora, anche se non più nutrito, poiché immortale viveva nascosto conservando con sé i sogni e il dono prezioso a ciascuno destinato, sapendo benissimo che prima o poi in un momento della vita sarebbe stato ritrovato e perché ciò potesse accadere c'erano due sole vie: incoscientemente e quindi tramite la via del Dolore, strada più seguita e affollata perché apparentemente più larga e semplice nonostante richiedesse la sofferenza come pedaggio; oppure per scelta consapevole quindi seguendo la via della Felicità, sentiero impervio perché imponeva sfide continue e dure prove di lealtà verso se stessi: nel presepe interiore di vissuti ed emozioni, tra le paludi della delusione, nella freddezza cristallizzata dall'indifferenza e dall'ipocrisia, tra le ragnatele dei No, inciampando nei propri sbagli errando in fitti boschi di paure, combattendo guerre intestine contro parti ingombranti di sé che vogliono solo essere accettate, è sempre possibile con l'aiuto dei numi ritrovare la strada verso la capanna misteriosa e splendente al centro del nostro Essere, dove si trova la culla del nostro pezzettino di Luce personale, la divina scintilla: in accordo con il Sole dalla quale proviene, ad ogni Solstizio d'Inverno rinasce vincendo le tenebre e, rinnovata di purissima energia, dona con amore a tutti la possibilità di attivare il centro energetico del Cuore e riportarci a contemplare la nostra vera natura, che è fatta di luce di stella e di eternità.
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©Silvia Bennardo 2022 (riproduzione ammessa citando l'autore)
Cuore - Terracotta bianca -